Rione Valle

Il Valle’, sì, il nostro rione è proprio ‘il’ Valle e non ‘la’ Valle come correttamente il dizionario italiano comanderebbe e noi ‘vallaioli’, e non ‘valligiani’ che, in luogo di mare, suonerebbe stonato. A proposito del ‘Valle’, secondo le ipotesi di qualche studioso, i Domizi Enobarbi, potenti banchieri della ‘Roma-bene’ antica, e fra questi pare ci fosse anche il padre dell’imperatore Nerone, oltre a ville e ‘chalet’ per i loro estivi divertimenti, un paio di migliaia di anni fa nella zona costiera di questo ‘rione’, vi fecero installare le famose ‘cetarie’. Infatti si dice che il porto a quel tempo venisse chiamato ‘Portus cetarius’. Sino alla seconda metà del XIX secolo, esisteva la ‘Vecchia Darsena’ che permetteva un sistema nuovo di alaggio ed intensificò vivamente l’opera dei calafati, ma si andò avanti sino agli inizi del 1900 senza l’esistenza di un vero porto, e tutto questo, per la completa assenza di qualche opera portuale di approdo. Ma da allora in poi, proprio con la formazione del ‘Porto Nuovo’ e della ‘Ferrovia’, ebbe praticamente inizio il primo vero sviluppo della zona del ‘Valle’, che non tardò, a mostrarsi come la più idonea per un futuro sviluppo riservato ad ogni tipo di settore. Quindi, la ‘pianura vallaiola’, considerata fino a meno di cinquant’anni fa ‘fuori paese’, grazie alla edificazione di imponenti strutture con nuovi palazzi dalla notevole mole, ben prestò incominciò a presentarsi come un’agglomerato di concentrate attività utili e necessarie per tutta la collettività cittadina. Nacquero nuove vie: ‘Roma’ , ‘Marconi’, ‘Sant’Andrea’, ‘Via del Campone’ (già strada di campagna), ‘Lambardi’, ‘Cuniberti’ , ‘Baschieri’, ‘Piazzale Barellai’ e ‘Piazzale Candi’. Le marine del ‘Valle’ si trasformarono in ampi scali marittimi con buoni tratti di banchine di attracco. Attualmente, la banchina nel tratto di ‘Molo Garibaldi’ offre ormeggio ai pochi pescherecci locali, agli scafi della ‘Guardia costiera’ ed è in fase di considerevole allungamento. Il porto ‘Arturo’ con pontili mobili adibiti all’approdo di panfili non troppo esagerati, fiancheggia poco distante, il molo di attracco dei traghetti che hanno collegamenti giornalieri con le Isole del Giglio e di Giannutri dove, in piena stagione estiva, vi si produce tutto quel bailamme turistico transitorio che tutti conosciamo e che, in un certo senso, offre al ‘Valle’ aspetti di tonalità vacanziera che a molti piacciono e ad altri no. Tuttavia, non mi pare per nulla errato, affermare che Porto Santo Stefano oggi, anche al forestiero che stabilmente vi abita, senza il ‘Rione Valle’ non riesca a lasciare grandi immagini nemmeno nello spirito poiché, non togliendo nulla a nessuno, ma è solo al ‘Valle’ che vi si può trovare la chiave di tutto. Un attrezzato Cantiere Navale come segno di antiche distinzioni di razza marinara pare soggiorni lì apposta, sull’entrata del paese come per dare, a chi arriva, un pittoresco benvenuto dal tipico tono caratteristico e marino. E se chi arriva vuol gustare del pesce fresco come negare che tutte le pescherie si trovano in quel del ‘Valle’?… Come vi si trova l’autentico ‘magazzino viveri’, che sarebbero i tre maggiori ‘supermarket’ alimentari. E già che siamo in argomento come non aggiungere le innumerevoli piccole aziende artigianali che pullulano lungo la lunga ‘Via del Campone’: costruttori di piccoli scafi; officine meccaniche marine e per auto; attrezzati e grandi ‘hangar’ per rimessaggio natanti; mobilieri; falegnami, carrozzieri, marmisti, cantieri edili, vivai di piante e via e via. Anche gli unici tre distributori di carburante soggiornano al ‘Valle’, così, come vi si accomoda, molto atteso e ben frequentato, il ‘Mercato settimanale’ del martedì mattina. Inoltre, al ‘Valle’ vi sono anche: l’edificio (unico nel paese) delle Scuole Medie Statali; quello del ‘Centro’ per l’assistenza delle persone anziane; il ‘Monumento ai Caduti’ e, per chi pratica sport, vi è ‘la piscina coperta’, i ‘campetti da tennis’, il ‘palazzetto dello sport’ ed il ‘campo sportivo’, quest’ultimo, tuttora, di proprietà dell’Aviazione Militare. Ma se si avvera ciò che sta arieggiando in giro, ovvero che tutta l’area dell’Aeronautica dovesse venir ‘presa’ dal Comune e trasformata in centro urbano, allora sì!… che il ‘Rione Valle’, acquistando ulteriore risalto ed imponenza, in eventuali confronti potrebbe venir considerato i ‘sette decimi’ dell’intero paese, come lo sono le acque del mare per l’intero globo, ma, permettetemi… a meno che… tutto questo non lo sia già! Considerazione terminale: (immagino l’indice di gradimento!) oggi, ognuno di noi è libero padrone di nutrire ‘fede palistica’ per il ‘rione’ che più sente ‘suo’ per le svariate ragioni che tutti sappiamo, ma quello che non è da escludere sarebbe che: ‘quando saràa’, tutti ‘vallaioli’ si presume che diventeremo, poiché, ‘tutti là dovemo ‘ndà a finì!’, sistemati sotto gli alti cipressi del ‘Santo Campo’ di ‘Via del Campone’.

Mario Ballini tratto dal libro "VOGA!"


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